Capitolo 8, Piano di igiene chimica: liquidi criogenici e gas compressi
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Capitolo 8, Piano di igiene chimica: liquidi criogenici e gas compressi

Dec 01, 2023

Revisionato gennaio 2022

I liquidi criogenici sono materiali con un punto di ebollizione inferiore a -73 °C (-100 °F); esempi comuni includono azoto liquido, elio e argon e fanghi di ghiaccio secco/alcol. I liquidi criogenici subiscono una grande espansione di volume durante la transizione alla fase gassosa, ad esempio, un volume di azoto liquido vaporizza fino a 694 volumi di azoto gassoso. Di conseguenza, il riscaldamento di un liquido criogenico in un contenitore sigillato produce un'elevata pressione, che può rompere il contenitore.

I pericoli legati ai liquidi criogenici includono incendio (nel caso di materiali infiammabili o ossidanti), aumento di pressione, esplosione, nonché grave congelamento (a contatto con la pelle) e asfissia (a causa dell'esaurimento dell'ossigeno disponibile). Inoltre, i liquidi criogenici come l'azoto liquido hanno punti di ebollizione inferiori a quelli dell'ossigeno e sono in grado di condensare l'ossigeno atmosferico, risultando in un ambiente localizzato arricchito di ossigeno attraverso la formazione di ossigeno liquido. L'ossigeno liquido in combinazione con molti materiali organici (ossidabili) può provocare una reazione violenta.I sistemi che incorporano trappole per azoto liquido non devono mai essere aperti all'atmosfera finché la trappola non viene rimossa dal liquido di raffreddamento.

Nota:La rete di plastica non fermerà i piccoli frammenti di vetro

I gas compressi sono considerati più pericolosi da maneggiare rispetto ai liquidi o ai solidi a causa dell'elevata pressione coinvolta e della capacità del gas di diffondersi rapidamente quando viene rilasciato. Inoltre, molti gas compressi sono infiammabili, tossici o corrosivi.

In quanto struttura statale, l'Università è coperta dall'International Fire Code (IFC). L'IFC specifica le quantità massime consentite di gas compressi pericolosi per area antincendio designata. Le aree antincendio sono generalmente costituite da più locali laboratorio, rendendo difficile assegnare una quantità massima consentita per ogni locale. All'Università si applica in senso normativo anche la NFPA 45, Standard on Fire Protection for Laboratories Using Chemicals. Questo standard fornisce indicazioni sul numero massimo di bombole di gas compresso o liquefatto per laboratorio (500 piedi quadrati o meno) come mostrato di seguito. Contattare il CHO dell'Università per indicazioni più specifiche.

Ulteriori informazioni sulla manipolazione e l'uso sicuri dei gas compressi sono disponibili presso la Compressed Gas Association, Matheson Tri-Gas e nel Manuale di progettazione e sicurezza di Air Liquide.

Capitolo 9: Sostanze particolarmente pericolose

Revisionato nel gennaio 2022 I sistemi che incorporano trappole per azoto liquido non devono mai essere aperti all'atmosfera finché la trappola non viene rimossa dal liquido di raffreddamento. Nota: NON TRASPORTARE MAI BOMBOLE DI GAS COMPRESSO NON SICURE! Contattare il CHO dell'Università per indicazioni specifiche.